Wall Street sotto pressione gli eventi cruciali da monitorare nei prossimi giorni

Cosa ci aspetta sui mercati americani per la settimana 7

Trading Modern

2/10/20252 min leggere

La settimana conclusasi il 7 febbraio 2025 ha evidenziato una volatilità significativa nei mercati azionari statunitensi, con gli investitori che hanno reagito a dati macroeconomici contrastanti, all'annuncio di nuovi dazi da parte del governo USA e a una stagione degli utili con risultati misti.

Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in calo dello 0,5% a 44.303,40 punti, l'S&P 500 ha perso lo 0,2% chiudendo a 6.025,99 punti, mentre il Nasdaq 100 ha subito una contrazione dell'1,3% chiudendo a 21.491,31 punti. Il settore tecnologico, che aveva trainato i mercati nei mesi precedenti, ha visto una correzione significativa con vendite su titoli chiave come Apple, Microsoft e Nvidia.

Il report sull’occupazione USA ha mostrato una crescita inferiore alle attese con 150.000 nuovi posti di lavoro contro i 180.000 previsti. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4% e la crescita salariale è rallentata, indicando un possibile raffreddamento dell’economia. Il governo degli Stati Uniti ha annunciato un incremento dei dazi su acciaio e alluminio del 25%, alimentando il rischio di ritorsioni da parte dei partner commerciali, in particolare la Cina e l’Unione Europea. Le aziende manifatturiere e del settore automobilistico potrebbero subire ripercussioni negative. Diverse aziende tecnologiche hanno riportato risultati inferiori alle aspettative, con Amazon e Meta che hanno registrato un calo nel valore delle azioni. Anche il settore finanziario ha mostrato segnali di debolezza, con banche come JPMorgan e Goldman Sachs che hanno riportato utili in calo a causa di margini ridotti e dell’aumento del costo del capitale.

Mercoledì 12 febbraio verrà pubblicato l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), atteso al +2,9% su base annua. Giovedì sarà la volta dell’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI), previsto al +3,2%. Questi dati saranno fondamentali per le prossime mosse della Federal Reserve. Se l’inflazione risultasse superiore alle attese, potremmo vedere un incremento dei rendimenti obbligazionari e una pressione ribassista sugli asset di rischio. Il presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà al Congresso martedì e potrebbe fornire indicazioni sulle prossime mosse in materia di politica monetaria. Gli investitori cercheranno segnali su eventuali tagli dei tassi di interesse nel secondo semestre dell’anno. Powell potrebbe ribadire un approccio cauto, mantenendo la politica monetaria restrittiva fino a segnali più chiari di stabilizzazione dei prezzi.

Sono attesi i risultati di società come McDonald's, Coca-Cola, Cisco e Coinbase, che potrebbero influenzare il sentiment del mercato. Particolare attenzione sarà posta su Coinbase, vista la recente volatilità del mercato delle criptovalute. Inoltre, gli investitori osserveranno attentamente le guidance fornite dalle aziende per capire il trend dei consumi e degli investimenti aziendali nel 2025. Il rischio geopolitico rimane un fattore chiave da monitorare. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina, così come l’evoluzione del conflitto in Medio Oriente, potrebbero influenzare il mercato energetico e il sentiment degli investitori globali. Il prezzo del petrolio è rimasto volatile, con il Brent che ha oscillato tra i 78 e gli 83 dollari al barile.

La settimana entrante sarà decisiva per capire l’evoluzione dell’inflazione e il possibile orientamento della Fed. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i dati macroeconomici e le dichiarazioni delle autorità per adattare le proprie strategie di investimento. Inoltre, il mercato obbligazionario potrebbe fornire indicazioni importanti sulle aspettative future. Se i rendimenti dei Treasury decennali continueranno a salire, potremmo assistere a una maggiore pressione sui titoli growth e tecnologici. Al contrario, un rallentamento dell’inflazione potrebbe alimentare un rimbalzo del mercato azionario.